La prevenzione secondaria

“Con i termini prevenzione secondaria e diagnosi precoce si intendono le visite e gli esami diagnostici raccomandati per scoprire un eventuale tumore al seno in uno stadio iniziale.” – Europa Donna Italia, Manuale della prevenzione

Perché io facevo (e faccio) prevenzione secondaria? semplice, perché il tumore al seno si era portata via mia nonna Lucia (prima che io nascessi) e poi aveva colpito mia sorella in età molto giovane, per fortuna con un esito diverso.

Vedete dunque che potevo riassumere in me due fattori di spinta fondamentali: la conoscenza diretta della malattia, con un esito favorevole (e una grande incoscienza, aggiungo, delle complessità legate alla sua gestione), che di fatto annullava la paura del risultato degli esami diagnostici.

Ma anche per me, che affrontavo proattivamente la prevenzione secondaria, non era facile capire come agire. Ai miei tempi erano i/le ginecologhe che si occupavano di controllare anche lo stato del seno, per cui potete comprendere la mia sorpresa quando – spostandomi in una nuova città per lavoro – il nuovo medico mi disse

“No, non posso farti io la visita senologica, devi prenotare da un medico specialista in senologia!“. “Perché? E dove lo trovo?“.

Sono domande ricorrenti anche oggi, molte amiche me le fanno, e la risposta corretta è: in un centro specializzato per la diagnosi e cura delle malattie oncologiche della mammella (o breast unit), e su questo punto tornerò più avanti.

Ora so che posso fare anche prevenzione primaria lavorando sul mio stile di vita e facendo attenzione ai fattori ambientali, relativamente ad alcuni fattori di rischio noti, come il fumo e l’abuso di alcol. E so che per fare buona prevenzione (secondaria) per il tumore al seno è necessario comprendere alcuni punti fondamentali: l’età, la familiarità, la sintomaticità. E che la prima regola, fin da giovanissime, è conoscere il proprio seno e prestare attenzione ai cambiamenti.

Qui trovate un piccolo e semplice test sviluppato da Europa Donna Italia – insieme ad AIOM e GISMA – per trovare  qual è la migliore prevenzione per voi. Qui trovate il dossier di SaluteSeno.it con le informazioni fondamentali sulla prevenzione e tutti gli approfondimenti che vorrete fare.

Io preferisco parlarvi di due aspetti un po’ più difficili – per esperienza personale – da affrontare con serenità e razionalità, che riguardano la familiarità (cioè aver avuto un caso di tumore al seno in famiglia) e la sintomaticità (cioè avvertire un cambiamento nell’aspetto o nella consistenza del proprio seno).

“Per il tumore al seno, la familiarità è il secondo più importante fattore di rischio noto: circa il 10% delle donne colpite ha precedenti in famiglia. Questa relazione è tanto più forte quanto più prossimo è il parente, ma dipende anche dall’età in cui il carcinoma è stato diagnosticato…” Tiziana Moriconi: Familiarità, mai abbassare la guardia – SaluteSeno.it

Quindi, cercate di capire se avete avuto dei casi in famiglia (mamme, zie, sorelle, cugine, nonne, …) e cercate di superare la barriera di reticenza che spesso copre queste malattie, magari avvenute quando voi eravate piccole, chiedendo dettagli sull’età in cui il cancro è stato diagnosticato e l’esito. Queste informazioni vi saranno utili per fare prevenzione più personalizzata e per accedere a tecniche diagnostiche più sofisticate, se il senologo lo riterrà opportuno.

E non sottovalutate i sintomi:

“La spia che più di frequente porta alla scoperta di un tumore al seno è la presenza di un nodulo, di solito non dolente, palpabile o persino visibile. In circa metà dei casi, il nodulo si forma nella parte superiore esterna della mammella, quella più vicina all’ascella…” Tiziana Moriconi: Come ci si accorge di avere un tumore al seno – SaluteSeno.it

Non fate le Wonder Woman come me che, quando ho sentito il nodulo, ho aspettato un mese solo perché il controllo annuale era già stato fissato … andate dal medico, meglio un falso allarme, che una disattenzione. E seguite i suoi consigli.

E se, come me, avete già incontrato la malattia, fate la prevenzione seguendo il follw-up post operatorio.

Questo post fa parte di un progetto di diffusione di informazioni, legate principalmente al tumore al seno, ed organizzate intorno al mio percorso personale nell’affrontare la malattia, prima, e nel cercare di comprenderne, poi, tutte le sfaccettature. Qui trovate il post di apertura. Contribuite anche voi raccontandomi nei commenti le vostre esperienze.

Prosegue qui

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