Questo articolo fa parte di una serie di mie riflessioni sull’innovazione technology-driven, cominciata qui.
L’individuazione dello stile di leadership prevalente nel governo delle decisioni chiave dell’Information Technology rappresenta una verifica preliminare alle attività di indagine sui processi di IT Governance, in quanto fotografa l’equilibrio (o il disequilibrio) dei poteri decisionali.
Weill e Woodman hanno identificato tre percorsi decisionali ricorrenti nelle best practice.
Il primo ed il secondo hanno una parte in comune, che prevede che l’IT, insieme alle singole business unit, decida sul ruolo dell’IT e la contribuzione al business, mentre l’IT è autonoma nelle scelte di tipo architetturale ed infrastrutturale.
Il primo percorso procede poi con uno stile di tipo federale (quindi la business unit con il comitato direttivo) per le decisioni sui requisiti di innovazione del business e torna a coinvolgere IT e business unit nelle decisioni di investimento. Questo percorso si adatta meglio alle organizzazioni con diverse Business Units autonome, in cui il ruolo dell’IT è quello di valorizzare le sinergie fra business unit.
Il secondo percorso prevede che IT e Business Unit decidano sui requisiti di innovazione del business, ma poi porta la decisione finale sulle priorità di investimento al solo TOP Management. Questo percorso funziona meglio per organizzazioni con diverse Business Units, che non intendono valorizzare le sinergie. L’accentramento delle decisioni di investimento garantisce l’allineamento strategico.
Il terzo percorso è fortemente accentrato sul top management (verosimilmente includendo il CIO) e coinvolge le business units solo sui requisiti di innovazione del business. È un percorso che funziona nei momenti di grande cambiamento, in cui è necessario un controllo fortemente centralizzato.
Questo è un caso reale che illustra le responsabilità decisionali sul processo di stesura ed approvazione del Piano di Innovazione. Come vedete ripercorre abbastanza il percorso numero uno, salvo assegnare alla funzione IT ed al CIO di gruppo il diritto di proporre le priorità di investimento, che tuttavia devono essere approvate dal CDA.