Questo articolo fa parte di una serie di mie riflessioni sull’innovazione technology-driven, cominciata qui.
Il passaggio successivo alla classificazione dei progetti ed alla prima allocazione delle risorse è quello di mettere in priorità i progetti e verificare la capienza di budget rispetto alle stime di spesa. Come dicevamo, questo va fatto su tutto il portafoglio.
Un modello abbastanza semplice di messa in priorità dei progetti (che abbiamo già visto qui) è quello che mette in relazione due degli elementi del business plan:
- il livello di investimento, eventualmente mediato con le probabilità di successo, in altri termini la sostenibilità finanziaria ed organizzativa
- Il valore generato per il business
Ogni progetto va collocato in uno dei quadranti, e la scala di priorità che assumeranno gli interventi nel nostro piano di innovazione segue la freccia.
Per primo, allocheremo le nostre risorse, finanziarie ed organizzative sui progetti che promettono di generare alto valore per il business con livelli di investimento e di rischio più basso.
Successivamente, se sono rimaste delle risorse da allocare, selezioneremo gli interventi da mettere a piano fra quelli ad alto valore aggiunto, ma a più alta difficoltà implementativa.
Potrebbe essere utile, soprattutto in termini di credibilità verso il business, implementare anche alcuni progetti che si rivelino dei quick-win. In altri termini, pur generando minore valore per il business hanno il vantaggio di produrre risultati abbastanza velocemente e possono essere un buon viatico per ottenere l’attenzione del business su progetti di altro spessore.
I progetti che non dimostrano sufficiente valore per il business ed hanno un livello di difficoltà o di rischio elevati devono essere scartati.