Di solito sono più attenta a certi argomenti.
Mah, sarà stato il soprabito di Melania o le gambe di Brigitte, ma il fatto che il G7 di Taormina abbia prodotto un documento sull’economia al femminile:
G7 Roadmap for A Gender-Responsive Economic Environment
mi è sfuggito!
Allora oggi sono andata a leggerlo, incuriosita dal fatto che persino The Donald l’aveva firmato, e la prima impressione non è stata malvagia.
“We, the Leaders of the G7, met in Taormina and agreed to adopt this Roadmap … this Roadmap focuses on the structural policies falling within our central governments’ jurisdiction that are likely to have the greatest impact in delivering gender equality through enabling women’s labor force participation, entrepreneurship, economic empowerment and thus their full and equal participation in society.”
Partecipazione femminile al mondo del lavoro, imprenditorialità, potere economico e, attraverso di esso, piena ed eguale partecipazione nella società.
Vero, questi sono principi fondamentali che io stessa condivido e sostengo, dal 2004, anno in cui ho conosciuto Lella Golfo e sono entrata in Fondazione Bellisario.
Dal 2013 però, anno in cui ho preso una pausa dal lavoro per ripensare al mio futuro, ho cominciato a guardare alla parità delle donne con prospettive anche diverse.
Raggiungere l’autonomia economica ed accedere a ruoli di leadership al pari degli uomini passa anche da temi più attinenti alla nostra cultura sociale: lotta agli stereotipi, autodeterminazione e salute sessuale e riproduttiva. Sono temi che non ho trovato nella roadmap.
Allora ho cercato le notizie che erano uscite nei giorni del G7 ed ho trovato pochissimi riferimenti.
L’unico articolo più completo è quello uscito su La 27ora del Corriere della Sera, che già sottolinea alcune mancanze.
Anche il comunicato stampa della Commissione Europea, di solito molto attenta al tema del gender gap, dice laconicamente: “Il G7 ha ricordato che la promozione della parità di genere costituisce un contributo fondamentale ai progressi verso lo sviluppo sostenibile. I leader hanno adottato la tabella di marcia del G7 per un contesto economico in un’ottica di genere al fine di incentivare l’emancipazione economica delle donne e delle ragazze.“
Ma nessuna delle fonti che ho trovato mette in evidenza la cosa fondamentale: da una roadmap mi aspetterei azioni concrete e tempi per realizzarle.
Quello che ho trovato, invece, è puramente declamatorio.
Ci vorrà del tempo per capire quali concrete politiche adotteranno i singoli stati e come si raccorderanno.