Noi Possiamo. Io Posso.

In molte società e culture, lo stigma e il mistero che circondano il cancro è così grande che la parola “cancro” è usata raramente, non si parla apertamente della malattia e le persone che vivono con il cancro sono spesso oggetto di discriminazione.

Lo stigma del cancro si riferisce alla percezione negativa o indesiderabile di una persona colpita dal cancro. Lo stigma può essere interno – può influenzare la percezione di sé dei sopravvissuti, provocando senso di colpa o vergogna. Può anche essere percepito o subito, causando la discriminazione, la perdita del posto di lavoro o l’isolamento sociale.

Questo può portare una persona addirittura a nascondere di avere il cancro e ad allontanarsi dalla ricerca di cure e di sostegno. Lo stigma, la paura e il silenzio intorno al cancro sono barriere che spesso ostacolano anche il percorso di guarigione e la qualità della vita dei sopravvissuti.

Secondo l’indagine pubblicata nel 2011 da Livestrong[1] e condotta in 10 Paesi fra cui l’Italia, anche all’interno delle comunità in cui il cancro è accettato più apertamente, le persone affette dal cancro possono a volte essere discriminate e sentirsi isolate da amici e coetanei.

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E, ancor peggio, lo stigma del cancro può allontanare le persone sane da una buona prassi di prevenzione[2]: il 37% delle persone intervistate in Italia ha dichiarato che la paura di una diagnosi è stata il motivo principale che ha impedito loro di partecipare agli screening.

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In tutte le comunità sono quindi richiesti sforzi specifici per migliorare la conoscenza del cancro e la consapevolezza di come si può prevenire e curare, contrastare disinformazione e falsi miti profondamente radicati e ridurre lo stigma.

Per questo, i governi, le comunità, le scuole, i datori di lavoro e i media devono a mio avviso sfidare le percezioni sul cancro e sfatare miti dannosi e malintesi, in modo che tutte le persone possano accedere ad informazioni accurate sulla malattia e a strumenti di prevenzione e cura di qualità.

Interessante ad esempio la campagna promossa in Messico dopo l’analisi dei risultati dell’indagine, utilizzando le testimonianze dirette dei sopravvissuti, perché lo stigma non riguarda soltanto gli individui. Esso svolge anche un ruolo a livello nazionale: i governi hanno meno probabilità di destinare risorse e fondi per migliorare il loro sistema di cura del cancro se le persone colpite dalla malattia non esprimono i loro bisogni e sono avvocati di sé stessi.

Sostenere campagne di sensibilizzazione come la Giornata Mondiale contro il Cancro, che si celebra in tutto il mondo il 4 febbraio, può essere una ottima occasione per sfidare credenze negative, atteggiamenti e comportamenti che perpetuano falsi miti sul cancro, e alimentano lo stigma della malattia.

Prosegue qui

Disclaimer

[1] LIVESTRONG. (2011). Cancer Stigma and Silence Around the World: A LIVESTRONG Report. Austin: LIVESTRONG.

[2] http://www.worldcancercongress.org/sites/congress/files/atoms/files/PS2101_McGoldrick-Devon.pdf

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