Leggere dati, report e statistiche può non essere sempre appassionante e lo comprendo ma è il solo modo che conosco per cercare di avere chiara la situazione attuale su temi importanti come, ad esempio, la salute della quale mi occupo non solo per lavoro ma anche per la mia esperienza personale. Posso dire che la salute vissuta come paziente cambia molte cose e capire diventa davvero importante.
In queste settimane ho avuto modo di leggere i dati di sorveglianza Passi relativi al quadriennio 2015 – 2018 dai quali emerge, chiaramente, che la salute dovrebbe essere un diritto di tutti ma così non è a causa delle diseguaglianze tra Regioni, ad esempio, che garantiscono servizi di buona qualità se non addirittura eccellenti al Nord e molto meno al Sud generando, di conseguenza, una cultura e un’educazione distorte quando non del tutto assente. Emerge che i più giovani non hanno informazioni e non sono abituati a sostenere controlli regolari che dovrebbero essere fatti per buona abitudine. Di questo,e non solo, avevo già scritto in un altro post pubblicato proprio qui sul blog.
Questa volta, invece, mi sono voluta soffermare con attenzione sui dati relativi allo screening mammografico: secondo i dati di riferimento il 74% delle donne di età compresa fra 50 e 69 anni esegue uno screening a scopo preventivo per iniziativa personale oppure perché fanno parte dei programmi di prevenzione organizzati e se al Nord la percentuale è dell’84% al Sud scende sensibilmente arrivando al 61%.
A una prima lettura un po’ superficiale questi potrebbero apparire come dati tutto sommato confortanti ma, andando in profondità, si scopre che
ben 11 donne su 100 non hanno mai fatto prevenzione e 15 su 100 non sostengono controlli regolari e costanti facendo trascorrere oltre i due anni di tempo.
La lettura di questo report mi ha confermato quello che già sapevo ma che deve essere continuamente ribadito: la salute è un diritto ed è vero ma è, ancor prima, uno stile di vita proprio. Servono buone abitudini, comportamenti corretti, informazione e tanta cultura.
Fare controlli regolari, sostenere le visite, programmarle è un atto dovuto a noi stesse.
Là dove il sistema sanitario è ben organizzato certamente è più semplice perché ci sono sistemi di informazione continua ma là dove le strutture sono carenti e i servizi ai quali accedere complicati ricordo, ad esempio, il lavoro delle tante associazioni e dei volontari che, su tutto il territorio nazionale danno supporto, sostegno e notizie.
La divulgazione dal basso, se ben fatta, resta un elemento di grande importanza, un’opportunità da cogliere.
Impariamo a prenderci cura di noi stesse, facciamo controlli e aderiamo agli screening.
Poche cose che possono cambiare la nostra vita.
I dati di approfondimento a questo post possono essere analizzati a questo link:
https://www.epicentro.iss.it/passi/dati/ScreeningMammografico?tab-container-1=tab1