Sono passate tre settimane da quando mi sono messa a tavolino ed ho disegnato intorno a una me, molto stilizzata, la nuvola delle parole che mi venivano in mente pensando all’esperienza del cancro che vissuto 8 anni fa.
È una nuvola, perché ogni parola suggerisce una nuova parola e una connessione.
È una nuvola, perché ho imparato, forse anche grazie al cancro, che non sempre tutto si può programmare ed è bene che un progetto come questo si evolva quasi da solo, grazie ai suggerimenti ed alle suggestioni che mi date nel percorso.
È una nuvola, perché, per quanto si cerchi di afferrarlo, il cancro al seno è multiforme e non può essere descritto per intero ed in forma lineare.
È una nuvola, perché alla fine del progetto, o quando ci saranno abbastanza post e contributi, potrò ripercorrerli e collegarli gli uni agli altri, superando il limite imposto da questo mio sito, che è un diario.
Facciamo il punto dunque.
Vi ho raccontato di prevenzione secondaria, di screening e di fattori di rischio.
Ho approcciato il momento della diagnosi e perché è importante curarsi in un centro specializzato.
Ho raccolto una testimonianza toccante di chi convive con la malattia, oltre il primo episodio.
Mimma recentemente ha toccato un altro tema, legato al momento della diagnosi, di cui vorrei parlarvi domani.
INTANTO, DITEMI: chi di voi vuole contribuire e di cosa dovremmo parlare?