Parlavamo di diagnosi e in questo articolo molto esaustivo di Salute Seno, a cura di Tiziana Moriconi, trovate un elenco di tutti gli esami che possono essere richiesti dal senologo che si accorge di un nodulo sospetto, per tutte le verifiche del caso. Anche Europa Donna Italia, nel recente capitolo sulla prevenzione della propria Biblioteca Interattiva ha inserito una descrizione dettagliata degli esami.
Poi arriva il momento della comunicazione del risultato degli approfondimenti e qui comincia il dramma.
Sarebbe interessante sentire come è stata nel vostro caso … per me è stata shoccante. Il 24 luglio avevo fatto la mammografia, il 27 l’ago aspirato, il 29 mi chiama il medico e mi dà appuntamento nel pomeriggio per consegnarmi il risultato. Arrivo un po’ prima del previsto, il medico non c’è ancora e l’infermiera, incautamente, mi consegna una busta chiusa con il mio nome: carcinoma duttale. La prima parola la conoscevo, ed era una diagnosi infausta. La seconda non aveva alcun significato per me, ma quando è arrivato finalmente il medico non sono stata a chiedergli spiegazioni dettagliate, ho fatto solo una domanda: e ora che facciamo?
Il mio referto era, tutto sommato, molto semplice e (insieme alle dimensioni del nodulo emerse dall’ecografia) dava la prima indicazione utile, che mi venne data subito: il tumore è di tipo Triplo Negativo ed è molto aggressivo, si rivolga immediatamente ad un centro specializzato per decidere come procedere.
Il referto istologico che segue l’intervento operatorio è di solito più complesso e contiene tutte le informazioni che i medici dovranno utilizzare per decidere le cure. Sono documenti molto tecnici e complessi da comprendere: ce ne dà un’idea sempre Tiziana Moriconi su Salute Seno, nell’articolo “Come leggere il referto del tumore al seno”.
E’ vostro diritto chiedere un appuntamento con l’oncologo perché vi venga illustrato in dettaglio e per chiarire ogni vostro dubbio.
Purtroppo i tempi tecnici (ed a volte l’assenza di empatia nel colloquio) non sempre aiutano. Ma questa è un’altra storia …