in viaggio (fra Kafka e Fellini)

Per la prima volta in treno, dal profondo sud, dopo trent’anni.

Prima tappa da T. a Lecce, con le ferrovie del sud-est: la mitica littorina, che prendevo per andare alle 4 di mattina all’università, insieme agli operai. Faceva tutte le fermate e ci metteva due ore per percorrere 55km. A Lecce poi, la coincidenza per Bari, sempre insieme agli operai, che si fermavano a Brindisi, all’Italsider, oppure proseguivano per Taranto, all’ILVA.

Sembra un’idea romantica passare di nuovo tutto quel tempo in treno, anche se in auto ci metterei mezz’ora … chissà perché mi avvisano:

Guarda che non ti puoi fidare degli orari trovati su internet e poi, sei sicura che viaggino in orario?

Testona come un mulo, vado in stazione qualche giorno prima, verifico l’orario – comodo, più di mezz’ora prima della coincidenza per Roma – e acquisto il biglietto:

Stai tranquillo, basta che mi accompagni in stazione con i bagagli

Il giorno della partenza, la stazione dista 5 minuti e si arriva di buon ora. Banchina deserta, che tuttavia si anima in breve tempo, una donna anziana accompagnata dalla figlia con un sacchetto di carta in mano, due studenti che non staccano gli occhi e le dita dal telefonino, un altro viaggiatore con bagagli al seguito:

Lo vedi che non sono l’unica a fidarsi …

Il treno viene da sud e attraversa una strada per entrare in stazione. Guardo il passaggio a livello, quando si abbasserà dovrò prepararmi ad andare, ma quanto ci mette? Già dieci minuti di ritardo, perché ancora non si chiude? Finalmente si sente il suono ripetuto del campanello che avvisa il capostazione,

Vedrai, è partito ora da M. fra cinque minuti è qui, vado a sentire

Mi dica signora, ah il treno, è partito ora da G. sarà qui fra un quarto d’ora … ha la coincidenza a Lecce per Roma? ohibò non credo che ce la farà …..

Te l’avevo detto! vieni ti accompagno ….

Salgo sul treno per Roma tranquilla e sistemo il pesante borsone nero fra i sedili. Poi tiro fuori il panino che mangerò a pranzo e mi immergo nella lettura pensando cinque ore tranquille …

– Bari

Piccola valigia rossa con le ruote, FRA i sedili di fronte al mio; piccola valigia nera con le ruote SUI sedili di fronte al mio; borsone medio blu?

Sono sue queste valigie? dovrei sistemare la mia

No, provi a chiedere alla signora lì davanti o a quelle due amiche che chiacchierano lì dietro

Vah bè, le sposto ….

Piccola valigia rossa con le ruote, piccola valigia nera con le ruote SUI sedili accanto al mio; borsone medio blu FRA i sedili di fronte al mio.

– Foggia

Sono sue queste valigie? dovrei sedermi qui

No, provi a chiedere alla signora lì davanti o a quelle due amiche che chiacchierano lì dietro

Vah bè, non importa le sposto …. mammaaaa tu e i ragazzi sistematevi nel salottino più avanti

Piccola valigia rossa con le ruote, piccola valigia nera con le ruote SUI sedili oltre il corridoio; grande valigia verde appoggiata sopra. Una delle amiche si sovviene

Ma che fa? non vede che sono fragili? come si è permessa di spostarle? tolga quell’affare verde!

Veramente io sono appena arrivata e sto solo cercando di sistemarmi al mio posto

La guardo di sottecchi e vedo una giovane signora prosperosa, di quelle che il grande Federico avrebbe volentieri disegnato e diretto, una chioma rossa e fluente, gli sguardi d’intesa con il figlio più grande che tiene d’occhio il fratellino, lo sguardo affettuoso e protettivo di rimando.

Grande valigia verde nel corridoio.

Le da fastidio?

Girando la testa per rispondere, mi accorgo che porta una parrucca, ascolto le parole della madre che chiacchiera con la vicina a proposito dell’ospedale in cui è stata operata sua figlia e solidale rispondo:

No, cosa vuole che sia?

Dimmi la tua ...

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...